E’ il momento di iniziare a preparare il fantomatico elaborato a partire dall’argomento assegnato. Immagino sia un’impresa difficile per gli studenti che, in quest’anno particolare, si trovano a dover preparare qualcosa che non hanno mai fatto. In realtà non è così difficile, almeno .. non dovrebbe!
Ecco alcune riflessioni personali, messe insieme in modo improvvisato e disordinato un pomeriggio in campagna, senza alcuna pretesa di ufficialità e completezza, che potrebbero essere d’aiuto. Anche perché ho il presentimento che molti dei miei studenti ne avranno bisogno, pur sapendo che se la dovranno cavare per conto loro, e io mi ritroverei a ripetermi per cercare di confortarli in questa impresa. Quindi mi sono avvantaggiato, ed ecco alcune idee personali .. assolutamente personali :
- Nessuno pretende che le conoscenze, che voi non vedete l’ora di mostrare nel vostro elaborato, siano il frutto della vostra genialità: è molto probabile, anzi certo, che voi facciate un lavoro di ricerca per raccogliere gli elementi che vi saranno utili per il vostro lavoro (compilativo, così si dice).
E’ importante che ogni tassello del vostro lavoro, che magari avete trovato in un testo, un articolo, un sito web .. e che pensate di inserire nel prodotto finale, sia tracciabile. Sto parlando di citazione delle fonti! Non solo non c’è niente di male che riportiate, magari tra virgolette, il frutto dell’altrui ricerca .. ma è, anzi, segno di professionalità e onestà. Come si fa una citazione? Semplice .. laddove si inserisce il brano ripreso da una fonte che non sia la vostra infinita creatività, si inserisce una nota .. e cioè un numeretto 1 che riporta ad un elenco, posizionato o a piè di pagina oppure alla fine dell’elaborato, dove sono riportate tutte le fonti. Come si riportano le fonti? Ecco alcuni esempi di fantasia:
- Rossi, Mario – Trattato di filologia romanza, Garzanti, 2013, pag. 145-147
- Verdi, Giuseppe – Manuale della perfetta citazione , www.verdigiuseppe.it/trattato/index.html
- Bianchi, Francesca – L’elaborato perfetto, “La Repubblica”, 20 maggio 2020 – pag. 23
- La pertinenza … questa sconosciuta! Avete ricevuto come indicazione un argomento, e magari vi è venuto in mente un collegamento con altri aspetti delle discipline relative alla seconda prova che vi piacerebbe approfondire .. va benissimo, ma rispettate un equilibrio
- prima di iniziare a scrivere, preparatevi un percorso, una mappa concettuale, uno scheletro
- date al vostro lavoro una struttura, anche “fisica” .. e cioè una suddivisione in capitoli, paragrafi e sottoparagrafi, che abbiano un equilibrio
- tenete conto che il punto di forza del vostro lavoro sarà la (desiderata) personalizzazione .. quindi gli aspetti generali vanno approfonditi, ma non troppo! Dedicatevi con più cura al vostro approfondimento, preoccupandovi di rendere fluido ed armonico il percorso che vi porta dal generale al particolare.
- date importanza, se vi è stato richiesto, ad esempi, applicazioni, messe in atto di quanto avete discusso nella introduzione teorica .. ed – anche qui – nessuno pretende che sia frutto del vostro lavoro creativo. La vostra creatività è nel mettere insieme, in modo ragionato, conoscenze che avete incontrato nel vostro lavoro di ricerca.
- Non c’è il rischio ragionevole di un “fuori tema” se voi rendete intellegibile e condivisibile il percorso che porta al vostro approfondimento. Non abbiate paura di proporre accostamenti e collegamenti azzardati, se vi attrezzate per difenderli.
- Non sapete dove andare a cercare le fonti, o altri riferimenti bibliografici o sitografici ? Siete fortunati, perché avete a disposizione uno strumento che può essere pericoloso, ma anche potente: la ricerca su web. Oltre alla ben nota Wikipedia, alla Khan Academy e ad altre mille risorse, esiste un motore potente che si chiama Google Scholar. Lì potete trovare, partendo da una chiave di ricerca (è quella la vostra arma), una marea di riferimenti ad articoli, con tanto di riferimenti bibliografici. Ovviamente ciò che citate, ve lo dovete leggere, e può portarvi ad altre strade ..
- Vi viene in mente un collegamento con altre discipline non collegate con le due discipline di riferimento? Non lo trascurate, tenetelo in caldo .. approfonditelo .. ma non dedicate ad esso una rilevanza troppo significativa nell’equilibrio dell’elaborato, che si deve articolare su quelle due discipline (la parte interdisciplinare dell’esame sarà un’altra). Per questo vi suggerisco di approfondire ciò che vi appassiona, che fa sempre bene, di tenerlo in caldo .. e di saper “suggerire” degli sconfinamenti in altre direzioni, che non necessariamente verranno seguiti, ma saranno sicuramente graditi. Insomma … nel cosiddetto elaborato non dovrete scrivere TUTTO quello che vi è venuto in mente, o che avete scoperto .. ma sarà la traccia della vostra esposizione.
- Un altro suggerimento, anche questo personale (come tutti gli altri): l’esposizione dell’elaborato non dovrà essere fatta “a memoria” … che se qualcuno vi interrompe perdete il filo, e vi bloccate. Siate dinamici, siate pronti a discutere, a cambiare strada … perché vi muovete in un terreno che conoscete, e non dovete aver paura di perdere la strada. Anche l’esposizione è parte dell’esplorazione .. e vi deve piacere, non mettere ansia. Quest’ultima cosa so che, forse, è la più difficile .. ma credo sia la più importante per voi, perché dovete uscirne soddisfatti!